MIO CUGINO

Sabato 09 Novembre h. 21:00
«La serata “Mio Cugino” nasce da una mia idea nella primavera del 2016: da 5 anni lavoro in radio (prima Radio 24, ora Radio2, Radio3) con le storie delle persone e insieme al gruppo di persone con cui collaboro abbiamo deciso di estendere il lavoro anche dal vivo: poi sai, si parte sempre dal presupposto che ognuno di noi è convinto di avere delle storie incredibili che gli sono successe, e un pochino tutti abbiamo voglia di raccontarle. Non sono quasi mai attori le persone che invito a raccontare, la performance non è importante: è importante il racconto, la storia. Anzi, spesso, laddove non c’è un interprete che lo fa di mestiere, si vede meglio la persona.»

A salire sul palco, durante l’evento “Mio Cugino”, sono quattro persone diverse con quattro storie bizzarre e stravaganti da rivelare al pubblico in soli sette minuti: racconti talmente incredibili e inverosimili da poter sembrare irreali. Ed effettivamente, tra le quattro brevi narrazioni, una è inventata: è il pubblico, tramite una votazione, a dover indovinare quale. La serata si conclude con l’assegnazione di un premio.

L’idea di una serata così sui generis – racconta Pescio – è nata quasi per gioco, dalla volontà di dare vita a una forma di improvvisata narrazione dal vivo entusiasmante e avvincente, in grado di coinvolgere i presenti e di dare spazio alla condivisione di diverse esperienze di vita, in un ambiente familiare e caloroso; ad accompagnare i raccontatori sul palco oltre a Pescio, c’è un nome storico del blues romano: Stefano Malatesta.

«Ero finito in una casa di amici dove c’era un tipo simpatico che raccontava delle storie inverosimili e poi ci chiedeva di indovinare se fossero vere o finte. Ci ho ragionato per più di un anno e poi ho creato il format. Ogni volta invito sul palco insieme a me quatto persone a raccontare delle storie, tre di queste storie sono vere e una, invece, è finta. Sta al pubblico, dopo aver sentito le quattro storie, indovinare, attraverso delle domande ai raccontatori, qual è la storia falsa. […] “Mio Cugino” è una serata d’intrattenimento non impegnativa per il pubblico: volevo che il pubblico potesse partecipare attivamente, che fosse gratificato e che avesse la libertà di alzarsi e prendere da bere, guardare il cellulare, anche arrivare a spettacolo in corso senza avere la sensazione di essere in ritardo.»

 

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