Progetti Didattici

PROGETTO 2013/2014

3 spettacoli per gli allievi (dai 3 ai 13 anni) e gli insegnanti

dell’Istituto Comprensivo di Gassino ( Plessi Collodi Gandhi Borione e Savio)

Il progetto prevede tre spettacoli replicabili più volte nell’arco della giornata. I tre spettacoli, dei quali alleghiamo le schede di seguito, sono destinati rispettivamente, ai bambini della scuola materna e del primo ciclo, quelli del secondo ciclo elementari e classi prime delle scuole medie ed infine le classi seconde e terze sempre delle scuola medie.

Il costo del singolo biglietto è di € 4,00

principe

SCUOLE DELL’INFANZIA E I° CICLO DELLA PRIMARIA

LA STORIA DEL PRINCIPE E DELL’AVIATORE

TEATRO degli ACERBI

Testo di Luciano Nattino
Regia di Andrea Borini
Pupazzi Teatro del Corvo
Con Fabio Fassio, Elena Romano
LUNEDI’ 18 FEBBRAIO ore 9:00-10:45-14:30

DURATA: 1 ORA

Lo spettacolo è la storia de “Il piccolo principe” di Antoine de Saint- Exupery narrata dall’Aviatore e da sua Moglie. L’Aviatore combatte contro il nemico mortale di ogni mattina: la sveglia. Ma è il suo turno, deve volare, il dovere lo chiama. C’è la guerra, bisogna andare a scrutare i cieli, il pericolo incombe sulla piccola casa dove Antoine vive con sua Moglie. Questo giorno però si rivelerà ben diverso dagli altri: i ricordi rivivono, il segno lasciato da un’incontro inatteso ritorna, indelebile… L’aviatore adesso non può partire senza ricordare quel Piccolo Principe incontrato nel deserto e la sua storia, perché quell’incontro gli ha insegnato a guardare e sentire le stelle che ridono. Mentre nella piccola camera da letto si rivive l’avventura dell’incontro di un anno prima, la Moglie e l’Aviatore si alternano nel gioco del ricordo e il Piccolo Principe si anima tra le loro mani nella forma di un pupazzo. Un modo originale e profondo per raccontare la più bella storia di tutti i tempi sull’amicizia, sull’amore e sul senso dell’esistenza. Poesia, gioco e scene di vita famigliare si alternano ricordando che i sogni non sono solo cose per bambini e che i semplici messaggi del Piccolo Principe hanno ancora un senso in un mondo che sembra dominato dai valori materiali.

I temi affrontati nello spettacolo attraverso la voce e l’interpretazione degli attori sono tutti quelli legati al racconto di Saint Exupery, un racconto che ancora oggi è il più letto nelle scuole.
La tematica di fondo è quella della differenza tra il mondo degli adulti, che troppo spesso si dimenticano di essere stati bambini, e i bambini stessi, che sono in grado di guardare il mondo con sguardo disincantato.

E’ un testo ad alto valore educativo che in tutte le sue parti ci ricorda come sia importante creare legami umani, affettivi e di come essi implicano uno sforzo costante e notevole per mantenersi vivi ed integri. La sofferenza che spesso se ne ottiene è la contropartita giusta per poter apprezzare meglio ciò che spesso sottovalutiamo. Anche la volpe diventa una figura metaforica. L’animale rappresenta i legami umani senza i quali la vita non è possibile. Sono i legami che rendono unico ciò che esiste in tante copie ma che rimane sterile se non addomesticato: come la rosa. Nella società odierna è sempre più marcata quest’esigenza di socializzazione e fin dai primi anni di vita si dovrebbero dare stimoli in tal senso.

parole e sassi

SECONDO CICLO DELLA PRIMARIA E CLASSI PRIME DELLA SECONDARIA DI 1° GRADO

PAROLE E SASSI

TEATRO degli ACERBI

Il racconto di Antigone per le nuove generazioni

Regia Letizia Quintavalla
Con Patrizia Camatel

DURATA 40’ DI NARRAZIONE + 40’ DI LABORATORIO ESPRESSIVO

LUNEDI’ 11 MARZO ore 9:00-10:45-14:30
MARTEDI’ 12 MARZO ore 9:00

Una narratrice, un cappotto e le tasche piene di sassi.

Nient’altro occorre per condividere un racconto, se non la convinzione profonda che la storia che si sta raccontando è preziosa, e che attraverso il suo ri-racconto la si preserva dalla scomparsa. Una voce, e gesti che riecheggiano un rituale, sono in grado di evocare tutti i personaggi della storia, di dare loro corpo e carattere.

In un piccolo spazio delimitato e reso significativo con pochi segni, spazio “sacro”, compare la piccola e ribelle Antigone, che ha le sembianze di una pietra: Antigone, ragazzina dura come una pietra, contravviene alla legge del re Creonte e dà sepoltura al fratello Polinice, colpevole di tradimento e perciò condannato all’oblio. Antigone sa che il suo gesto avrà gravi conseguenze, ma il rispetto delle leggi non scritte, della tradizione e della voce del cuore è un imperativo più potente, dentro di lei. Ristabilire l’ordine naturale, di contro alle decisioni pragmatiche, al sistema del potere e alla ragion di stato, questo è l’intento della protagonista; un obiettivo forse destinato ad un perenne scacco, forse solo una provocazione alle società di ogni tempo, un gesto che vuole scuotere le coscienze.

Questo racconto è dedicato ad Antigone, la più nota figura femminile creata da Sofocle, che da duemilacinquecento anni simboleggia il conflitto tra sfera privata e sfera pubblica, tra famiglia e stato, tra obbedienza e disobbedienza, tra donne e potere, tra legge degli uomini e legge morale. Ma le tematiche che il dramma solleva sono praticamente inesauribili, e continuano a parlare all’uomo di ogni epoca storica.

MACBETH

SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO E CLASSI SECONDE E TERZE

QUANDO IL POTERE BUSSA ALLA NOSTRA ANIMA

(da “MACBETH” di W. SHAKESPEARE)
Con: Chiara Buratti,
Fabio Pasciuta,
Tommaso Massimo Rotella
e Manuela Avidano al pianoforte.Regia: Tommaso Massimo Rotella
DURATA 1 oraLUNEDI’ 18 MARZO ore14:30
LUNEDI’ 25 MARZO ore14:30

Uno spettacolo brillante, una storia nella storia, un approccio nuovo e accattivante ad un grande classico, dove ai momenti salienti della tragedia del passato si alternano situazioni del tempo presente in cui le azioni degli attori ricalcano con ironia ciò che da sempre accadeLA STORIA NELLA STORIA(Quando il potere bussa alla nostra anima)Sulla trama della tragedia di William Shakespeare si innesta, oggi, la volontà di un regista di portare in scena lo spettacolo, per il fascino “noir” che scaturisce dallo stesso, perché spesso siamo affascinati da ciò che ci fa paura. Ma ad opporsi alla realizzazione del Macbeth è il primo attore, colui che dovrebbe impersonare il protagonista, perché la “Tragedia Scozzese”, (neppure il nome se ne può pronunciare) porta una sfortuna terribile. Il primo attore, di fronte allo scetticismo del regista, cita una serie di catastrofiche “coincidenze” avvenute nel corso dei secoli in tutti i teatri, agli attori e alle compagnie che hanno tentato di rappresentare il Macbeth. Scaturirà una digressione, tra i due, sul significato della paura del maleficio, sulla conseguente superstizione, di pirandelliana memoria (come non ricordare “La Patente”), da un lato, e la paura del soprannaturale (le streghe), della capacità umana di trasformarsi, divenire cattivi, malvagi e, addirittura, autentici serial-killer, quando il potere bussa alla nostra anima!