Dovevate rimanere a casa coglioni

Sabato 28 Marzo 2020 h. 21:00  ____PROSA______

Rodrigo Garcia è un autore che è già divenuto un classico della nostra contemporaneità, perché i suoi testi consistono in una serie di ragionamenti scomodi, scorretti, molto divertenti e del tutto disorientanti. Nel suo teatro l’irriverenza va al di là della forma: Garcia riempie di scomodità ogni contenuto, ogni periodo ed ogni aggettivo, negli sproloqui apparentemente sconclusionati che porta in scena. Rebecca Rossetti è una attrice che ha una particolarità fisica di rara qualità: quando è sulla scena è un essere umano. Questa affermazione può disorientare il lettore che non abbia dimestichezza con il palcoscenico; ma chi vi sale abitualmente sa bene che conquistare questa dimensione di rilassamento e disponibilità al gesto, al respiro, alla voce, al movimento e alla fissità sono qualità che di rado si trovano in un interprete. L’incontro tra queste due umanità: Rebecca Rossetti e la scrittura di Rodrigo Garcia è una alchimia molto potente.

“Lo spettacolo è nello sguardo [...] di Rebecca Rossetti, tirato a lucido dall’allestimento di Jurij Ferrini. Brillante. Traverso. Terribile. È tutto lì. E dovreste guardare quello mentre Rebecca declama, mentre cambia voce, mentre fuma. Ci vedreste una strega. Una bambina. Una condannata. Ci vedreste cose che in effetti, nella vita, non incontrerete spesso. Anime. Non una sola. Tante. Moltitudini. Forse persino tutte. Tutte le anime del mondo. Lì, in bella evidenza, stagliate sul niente di una scena vuota. Dovevate rimanere a casa, coglioni. Ma così non avreste riconosciuto, sul palco, la vostra, di anima, che sgambettava come un alunno al saggio di fine anno. E non avreste potuto applaudirla. Se lo meritava, la vostra anima, un applauso. E se lo merita anche Rebecca Rossetti”. Alessandro Mauri

“Poiché non è educato, e neppure moralmente accettabile, utilizzare l'epiteto "coglioni" per chi si è perso questo spettacolo, vediamo di ammorbidire il giudizio con questa formula: dovevate venire [a teatro], sciocchini. Dovevate venire a scoprire [...] l'afflato umano di Garcia, che emerge con nitore nonostante la rudezza delle parole nel testo. Dovevate venire a vedere la regia di Jurij Ferrini, che ha afferrato le sfumature dell’autore argentino, le ha fatte proprie [...] Dovevate venire ad ammirare la bellezza di Rebecca. E quando parlo di bellezza mi riferisco a quella di cui parlava Dostoevskij, quella che salverà il mondo. Dovevate venire, punto. Non muore nessuno, ma per il futuro il consiglio è di non lasciarvi sfuggire un monologo elettrizzante, che ricarica le batterie dell'anima”. Francesco Mattana

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